< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 236 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:244|3|0]]

154.

Prega la sua donna che, se non gli vuol dare il suo core,

gli dia almeno la sua imagine, e poi conclude che gli debba donar

l’una e render l’altro.


S’a sdegno voi prendete
  Ch’il cor vostro vi chieda,
  L’imagin vostra almen mi si conceda.
  Ma chi fia che l’ammiri,
  5L’ami e se ’n mostri vago
  Se non segue il mio cor la vostra imago?
  Dunque il cor mi rendete,
  Che, perché in me respiri,
  Non fia men vostro in tutti i suoi desiri.


155.

Rende la cagione perchè avendola impressa nel core

desideri la sua imagine.


Se l’imagine vostra
  In me dipinge Amore,
  Perché l’opra chied’io d’altro pittore?
  Ben puote il mio pensiero
  5Mirar la forma interna,
  Ma non farà che l’occhio unqua la scerna.
  Dunque, privo del vero,
  L’abbia almen finta il senso,
  Perch’io rimiri in voi mentre vi penso.


    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:244|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.