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168.
Mostra di temer oltremodo lo sdegno de la sua donna e desidera
che non s’accorga del suo soverchio timore.
Quanto in me di feroce e di severo
Fece natura, io tutto in un raccoglio,
E per mostrarmi in volto aspro e guerriero
4Ed armarne i sembianti il cor ne spoglio.
Tal per selva n’andò, qual io gir soglio,
Cervo con fronte minacciosa altero,
Che non asconde in sé forza ed orgoglio
8Ma del veltro paventa e de l’arciero.
E ben temo io chi morde e chi saetta;
E quanto ella il timor ch’ascondo in seno
11Tarda a scoprir, tanto a morire io tardo.
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