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180.

[A la signora Laura Peperara in Ferrara.]


Chi vuol veder come ne l’acque amare
  Mirabilmente un vivo lauro impetra
  E serba il suo color la bella pietra
  4Di cui parte s’asconde e parte appare,
Non cerchi l’orïente o ’l ricco mare
  Ma costei che s’indura e non si spetra,
  Ché se vederla mai per grazia impetra
  8Meraviglie vedrà piú nove e care.
Vedrà su queste sponde, in cui già nacque
  Maggior numero ancor d’eroi piú forti
  11E dove è Margherita assai piú bella,
Vago alloro inasprirsi in mezzo l’acque
  Di salso pianto a la stagion novella,
  14Perché l’orto a l’occaso invidia porti.


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