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181.

Loda la bellezza di Laura assomigliandola a le piante

che stillano lacrime e odori.


Non è d’Arabia peregrina pianta
  Questa c’ha dolce odore,
  Per ch’in lacrime stilli il suo dolore.
Né ’l ventre ebbe giammai gravoso e pieno,
  5Ma sovra lucide acque
  Nata è di Manto nel felice seno;
  E tal com’ella nacque,
  Che tutti l’onorâr s’a tutti piacque,
  Immortal qui l’onore
  10Serba sí come verde il suo colore.
  Caro pregio del cielo e di natura
  Che non hai paragone,
  Tua grazia a te mi scorga e mia ventura
  Ove lampeggi e tuone,
  15Per che de le tue frondi io m’incorone,
  Che di Giove il furore
  Mai non offende o l’aureo stral d’Amore.


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