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183.
Descrive l’atto nel quale vide baciarsi due donne amate da lui.
Di nettare amoroso ebro la mente,
Rapto fui, né so come, in chiusa chiostra,
E due belle d’Amor guerriere in giostra
4Vidi con l’arme ond’egli è sí possente;
Vidi che in dolce arringo alteramente
Fêr pria di lor beltà leggiadra mostra,
Poi movendosi incontra ove s’innostra
8La bocca si ferîr di bacio ardente.
Suonàr le labbra e vi restaro i segni
De’ colpi impressi. Amor, deh, perché a vòto
11Tant’arme e tai percosse usar da scherzo?
Provinsi in vera pugna e non si sdegni
Scontro d’amante. Amor, me, tuo devoto,
14Opponi a l’una o fra le due fa terzo.
Rime di T. Tasso, II. | 18 |
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