< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 276 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:284|3|0]]
186.
Mostra di riconoscere la sua donna in maschera benché fosse
ignobilmente vestita.
Chi è costei ch’in sí mentito aspetto
Le sue vere bellezze altrui contende,
E ’n guisa d’uom ch’a nobil preda intende
4Occulta va sott’un vestir negletto?
Se ’l ver meco ne parla un novo affetto
Ch’in virtute d’Amor ragiona e intende,
Quest’è colei ch’invola i cori e prende
8Mill’alme, aprendo ogni piú chiuso petto.
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:284|3|0]]
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.