Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 310 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:318|3|0]]
213.
Qual chiamar ti degg’io, divo o mortale?
Rassembri tu bendato al bel sembiante
Divo, e ’l divo d’amor fatto costante
4Che per fermarsi in me deponga l’ale.
Certo Amor sei, ché spiri amor, e tale
Ch’io ne divegno affettuoso amante,
E ’l cor ch’avea di rigido diamante
8Intenerir mi sento ad ogni strale.
Opra in me qual piú vuoi face o saetta,
Legami ad ogni nodo; e, se mi sfida,
11Scingi, che puoi, la spada a Marte audace.
Io chiedo la tua guerra e l’altrui pace:
Pugnerò seco ancor, ma la diletta
14Tua Psiche almen da lunge a me sorrida.
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:318|3|0]]