< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 327 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:335|3|0]]

233.


Sovra d’un carro di rossore tinto
  Ch’a foco e fiamma distruggea la gente,
  Un novo sol, via piú ch’Apollo ardente
  4E di porpora e d’òr fregiato e cinto,
Vid’io pur dianzi, oh che stupor!, dipinto
  Aver nel vago suo chiaro e lucente
  Due nere stelle c’han virtú possente
  8Di far parere un uom di selce o finto.
Miracolo o portento, a mille a mille
  Sfaransi i monti in disusata foggia
  11Di fuor per pioggia e per gran fiamma dentro;
Già intorno tuona; ed io, lasso, nel centro
  Agli emisperii miei sento faville
  14Da far tosto apparir baleni e pioggia.


    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:335|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.