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235.


Questa ch’a me tra fiori e fronde spira,
  E di suoni e d’odor quasi un concento
  Facendo a l’armonia mi rende intento,
  4Onde ver’ me si move, e chi la gira?
È l’aura d’orïente, e su la tira
  Forse il sol novo? o pur benigno vento
  Che move da l’occaso dolce e lento?
  8O pur la donna mia ver’ me sospira?
Aura ella è certo, ché tra perle e rose
  Da la sua bocca move e quinci prende
  11Virtú ch’appaghi l’alma e riconforti;
E perch’or austro or aquilon la porti
  O da piagge infiammate o da nevose,
  14Vien soave egualmente a chi l’attende.


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