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245.

7.


Quando stanco mi giunge
  La mansueta e leggiadretta fera,
  Cosí nel cor mi punge
  Che mi piace il morir in tal maniera;
  5Ma non mi par ch’io muoia
  Perché ’l morire è gioia.
  Pur tante son le morti,
  Tante le vite mie,
  Quante son l’acque, o Po, che teco porti,
  10Quanti i fioretti e l’erbe;
  E tutte sono dolci e tutte acerbe,
  Tutte spietate e pie.


246.

8.


Al lume de le stelle
  Tirsi sotto un alloro
  Si dolea lagrimando in questi accenti: —
  O celesti facelle,
  5Di lei ch’amo ed adoro
  Rassomigliate voi gli occhi lucenti:
  Luci serene e liete,
  Sento la fiamma lor mentre splendete. —


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