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261.
Mentre volgea ’l mio sole
Lucido specchio al sol, cosí l’accese
Che quasi un terzo sol gli occhi m’offese:
Io, perdendo la vista a tanti rai,
5Come cieco restai.
Qual gloria è questa, Amore,
Tormi la vista or che m’hai tolto il core?
E perché io non gioisca al foco ond’ardo
Con tre lumi abbagliarmi a un vago sguardo!
262.
Desío se desiai,
Ardo se arsi: e nel medesmo core
Sento gran fiamma e pur non sento amore;
Ch’amore è morto, e appresso il mio disdegno
5Ha la corona e ’l regno;
E ne l’istesso loco
Il fabbro e la fucina
E gli strali ch’affina;
E tutte l’arme son di vivo foco.
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