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267.


Bella non è costei
  Ma la beltade istessa
  Perché fa bello ciò ch’a lei s’appressa:
  E quanto ella comparte i dolci sguardi
  5E le parole e ’l riso
  E l’alte grazie, Amor, del lieto viso,
  Di cui piú m’invaghisci ove piú m’ardi,
  Tanto sol questo mondo amaro e vile
  Mi par grato e gentile.


268.


Come sia Proteo o mago
  Il bello si trasforma e cangia imago;
  Or si fa bianco or nero
  In duo begli occhi, or mansueto or fero;
  5Or in vaghi zaffiri
  Fa con Amor soavi e lieti giri;
  Or s’imperla or s’inostra,
  Or ne le rose ed or ne le vïole
  D’un bel viso ei si mostra:
  10Ora stella somiglia, or luna, or sole:
  Talor per gran ventura
  Egli par il Silenzio a notte oscura.


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