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271.


L’òr, gli odori e le gemme
  Fra gli Arabi e fra gl’Indi
  Chiuse e sparse natura e quinci e quindi;
  Altri le prende e merca:
  5In voi raccolte in breve spazio or sono,
  E chi ben ne ricerca
  Non ha pregio la merce o pari il dono.


272.


Occhi leggiadri e belli,
  Nel vostro dolce nero
  Un fanciul diventò, scherzando, arciero,
  E saetta da gioco
  5Mill’alme e mille cori,
  E rinfresca gli ardori;
  E non gli mancan le saette e ’l foco
  Né gli mancàr giammai,
  Ché sono strali e fiamme i vostri rai.


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