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308.


Soavissimo bacio,
  Del mio lungo servir con tanta fede
  Dolcissima mercede!
  Felicissimo ardire
  5De la man che vi tocca
  Tutta tremante il delicato seno,
  Mentre di bocca in bocca
  L’anima per dolcezza allor vien meno!


309.


O verdi selve, o dolci fonti, o rivi,
  O luoghi ermi e selvaggi,
  Pini, abeti, ginepri, allori e faggi;
  O vaghi augelli, semplici e lascivi,
  5Eco, e tu che rispondi al mio lamento,
  Chi può dar fine a sí crudel fortuna? —
  Una. — Dunque sol una,
  E fa cosí lacrimevol concento? —
  Cento. — Non son già cento, e pur son molte
  10In bella festa accolte:
  Come una potrà dunque il mal fornire? —
  Ire. — Per ira mia né per dispetto
  Non avrà fine amor nel nostro petto. —


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