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316.


Sí mirabil virtute
  O sí rara bellezza
  In altro fior non si vagheggia o prezza:
  Non in croco, in narciso o ’n amaranto,
  5O ’n quel che fece il sangue
  Del bel fanciullo esangue,
  O ’n quel che Citerea formò col pianto,
  O ’n altro che fiorisca in verde spina
  O pur in ramo o in prato:
  10Ma in qual mai siepe è nato,
  Od in qual pianta nostra o peregrina?
  Nacque forse il bel fiore
  Ne gli orti vaghi dove nacque Amore?


317.


Letto è questo d’Amore o pur di Flora,
  Che di sua man l’infiora,
  E scelse in queste ombrose verdi rive
  Fiori azzurri e vermigli,
  5Vïole perse e gialle e bianchi gigli
  Nutriti dolcemente a l’aure estive;
  Ma fu cosí dipinto
  Che ’l piacer del mirare il sonno ha vinto.


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