Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 399 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:407|3|0]]
365.
4.
Odi, Filli, che tuona e l’aer nero
Vedi come di lampi orrido splende;
Giove turbato è in ciel: folle chi prende
4I divi a scherno e ’l gran celeste impero.
È colassú, non t’ingannar, pensiero
De le cose mortali e non discende
Ogni folgore indarno e i monti offende:
8Sánnolsi quei che scala al ciel ne fero.
Briareo salsi e quel che pose audaci
Le mani in vergin sacra, onde tra duri
11Scogli fu anciso e turbini sonanti.
Ma che non lece a non creduli amanti
Ne’ dolci inganni? Amor, lascia che giuri
14Spesso impunito alcun fra le tue faci!
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:407|3|0]]