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10Io gli occhi a te rivòlto
E nel tuo vezzosetto e lieto viso
Dolcemente m’affiso.
Bruna sei tu ma bella
Qual vergine vïola; e del tuo vago
15Sembiante io sí m’appago
Che non disdegno signoria d’ancella.
Mentre teco ragiono, e tu, cortese,
Sguardi bassi e furtivi
Volgi in me, del tuo cor mute parole,
20Ah! dove torci i lumi alteri e schivi?
Da qual maestra apprese
Hai l’empie usanze e ’n quai barbare scole?
Cosí mostrar si suole
La tua donna superba incontra Amore,
25E fulminar da gli occhi ira ed orgoglio;
Ma tu del duro scoglio
Ch’a lei cinge ed inaspra il freddo core
Non hai forse il rigore:
Non voler, semplicetta,
30Dunque imitar de la severa fronte
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