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378.


Nel dolce seno de la bella Clori
  Tirsi, che del suo fine
  Già languendo sentía l’ore vicine,
  Tirsi, levando gli occhi
  5Ne’ languidetti rai del suo desío, —
  Anima, disse, omai beata mori. —
  Quand’ella — Ohimè! ben mio,
  Aspetta, — sospirò dolce anelando. —
  Ahi! crudo, ir dunque a morte
  10Senza me pensi? io teco, e non me ’n pento,
  Morir promisi, e già moro, e già sento
  Le mortali mie scorte
  Perché l’una e l’altr’alma insieme scocchi. —
  Si stringe egli soave e sol risponde
  15Con meste voci a le voci gioconde.
  Oh fortunati! l’un entro spirando
  Ne la bocca de l’altra, una dolce ombra
  Di morte gli occhi lor tremanti ingombra:
  E si sentian, mancando i rotti accenti,
  20Agghiacciar tra le labbra i baci ardenti.


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