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380.

Invita lascivamente a gli amorosi abbracciamenti una donna

che con finto nome [chiama] Ielle.


Viviamo, amiamci, o mia gradita Jelle;
  Edra sii tu ch’il caro tronco abbraccia:
  Baciamci, e i baci e le lusinghe taccia
  4Chi non ardisce annoverar le stelle.
Bacinsi insieme l’alme nostre anch’elle:
  Fabro sia Amor che le distempri e sfaccia,
  E che di due confuse una rifaccia
  8Che per un spirto sol spiri e favelle.
Cara Salmace mia, come s’innesta
  L’una pianta ne l’altra e sovra l’orno
  11Verdeggia il pero e l’un per l’altro è vago,
Tal io n’andrò de’ tuoi colori adorno,
  Tal il tuo cor de’ miei pensier si vesta;
  14E comun sia tra noi la penna e l’ago.


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