< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 419 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:427|3|0]]

  Dïana ricopria
  Il volto suo tra folte nubi acquose
  20Sparse per l’aria pura,
  Per mostrarsi (ahi crudele!) in tempo poi
  Che fosser piú dannosi i raggi suoi.
Allor, moss’io d’Amor, tacito mossi
  I passi per la cieca orrida notte
  25Per quella parte ov’ha il cor gioia e pace:
  Ma, gli altri veli suoi da sé rimossi,
  Folgorò Cinzia, e ne le oscure grotte
  L’ombra scacciò con risplendente face,
  Cosí al pensier fallace,
  30Quando a la riva piú vicin trovossi,
  Fûr le vie tronche e rotte:
  Cosí seccò nei suo fiorir mia speme
  E dura man dal cor ne svelse il seme.
Or che dirò di te, Luna rubella
  35D’ogni pietà, di quel piacer ch’infonde
  Amor nei lieti amanti invidïosa?
  Ahi! come adopri mal la luce bella
  Che non è tua, ma in te deriva altronde,
  Benché vada di lei lieta e fastosa.
  40Tu per te tenebrosa


    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:427|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.