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Dïana ricopria
Il volto suo tra folte nubi acquose
20Sparse per l’aria pura,
Per mostrarsi (ahi crudele!) in tempo poi
Che fosser piú dannosi i raggi suoi.
Allor, moss’io d’Amor, tacito mossi
I passi per la cieca orrida notte
25Per quella parte ov’ha il cor gioia e pace:
Ma, gli altri veli suoi da sé rimossi,
Folgorò Cinzia, e ne le oscure grotte
L’ombra scacciò con risplendente face,
Cosí al pensier fallace,
30Quando a la riva piú vicin trovossi,
Fûr le vie tronche e rotte:
Cosí seccò nei suo fiorir mia speme
E dura man dal cor ne svelse il seme.
Or che dirò di te, Luna rubella
35D’ogni pietà, di quel piacer ch’infonde
Amor nei lieti amanti invidïosa?
Ahi! come adopri mal la luce bella
Che non è tua, ma in te deriva altronde,
Benché vada di lei lieta e fastosa.
40Tu per te tenebrosa
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