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25
Ad Amore, ne l’istesso soggetto.
Come vivrò ne le mie pene, Amore,
Sí lunge dal mio core,
Se la dolce memoria non m’aita
Di lei ch’è la mia vita?
5Dolce memoria e spene,
Imaginata vista e caro obietto,
Voi siete il mio diletto
La mia vita e ’l mio bene;
Ma pur mezzo son io tra morto e vivo,
10Poi che del cor son privo.
26
A la sua donna, nel soggetto medesimo.
Se ’l mio core è con voi, come desia,
Dov’è l’anima mia?
Credo sia col pensiero: e ’l pensier vago
È con la bella imago;
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