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395.
Ad istanza di messer Alfonso Bosco.
In un bel bosco di leggiadre fronde
Ch’ombra si fa con le ramose braccia,
Amor, che va de l’alme nostre a caccia,
4Tese le reti di due trecce bionde;
Cosí il mio cor, ch’avea di due gioconde
Luci seguita la fallace traccia,
Preso restò, com’animal s’allaccia,
8Ne’ bei legami ch’e’ ne l’ombra asconde.
O dolce laccio, o vaghe reti, o bosco
Vezzoso, o cacciator che mi togliesti
11Il core, dove l’hai, crudele, ascosto?
Io pur ritorno spesso a pianger vosco,
Ed a cercar tra queste erbette e questi
14Vaghi fioretti ov’egli sia nascosto.
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