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402.
Nel medesimo argomento.
5.
Flaminia.— Perchè pur mi saetti,
Se ’n me cosí mortali
Son le ferite de’ tuoi primi strali?
Io piú non mi difendo,
5O possente signore,
O fero e crudo mio nemico, Amore.
Oïmé, l’arme rendo;
Oïmé, vinta i’ sono,
E vinta chiedo al vincitor perdono.
10A te languendo omai
Chiedo perdono o morte,
Misera me!, ch’ai dolor fine apporte.
Pietà, signor, se n’hai,
Per la tua bella Psiche;
15Pietà, signor, per le tue fiamme antiche! —
Amore.— Tu, che fra le nemiche
Piú d’ogni altra mi piaci,
Prendi in grado i miei colpi e soffri e taci:
Però ch’io non uccido,
20E ’l tuo bel petto e vago
Per odio no ma per amor impiago.
Son cento fonti in Gnido,
Cento le vie secrete,
Cento spelonche solitarie e chete:
25Ivi, o di queste avvolta
Mie catene amorose
Andrai cantando fra le piante ombrose,
O pur libera e sciolta;
Ed avrai sempre a lato
30Amor di tua bellezza innamorato;
Amor, che, amando, amato
Esser da te desia,
Bella nemica e prigioniera mia. —
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