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404.
Nel medesimo argomento.
2.
L’avventurosa mensa a cui sedea
La donna mia fra l’altre belle e oneste,
Simile a quella fu che di celeste
4Ambrosia pasce Marte e Citerea.
E mentre i passi al chiaro suon movea,
Le care danze non parean di queste;
Ma sí leggiadre ed amorose e preste
8Come suol farle l’amorosa dèa.
E tu sembravi, Ancona, il terzo giro
Suo dolce albergo; e i tuoi sublimi tetti,
11L’onde, gli scogli e le minute arene,
E l’aura pura e l’aure tue serene
Sospiravan d’amore; e i duri petti
14Si distruggean per gioia e per desiro.
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