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414.

[Per la signora Giulia... ad istanza di Giulio Mosti.]

1.


Se, o Dea, che reggi Cipri e ’l terzo cielo,
  Scaldi ne l’ardor mio
  Di mia Giulia gentil le fredde voglie,
  O tempri il mio desio
  5Col ghiaccio ch’al suo cor piú ognor s’accoglie,
  Ogni anno un mirto, che caldo né gelo
  Non teme, avrai da me su questa riva:
  E di piú, o bella diva,
  Di rose e lieti fior mille corone,
  10Se sarò vivo, a la nova stagione.


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