< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 457 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:465|3|0]]

420.

[In nome de la signora Lucrezia Bendidio Machiavelli.]


Amor, quel che tu sia, se crudo o pio
  Ancor non so, che n’odo vario il grido,
  Ma del favoleggiar altrui mi rido
  4Quando ti sacra i voti o ti fa dio.
Arco e faretra a te mai non vid’io,
  Non pur te mai ne gli occhi miei, Cupido;
  Né co’ miei sguardi o co’ tuoi strali ancido,
  8Né credo ad uom; piú credo a questo rio.
Ch’in lui, talor s’il crine orno e la fronte,
  Me veggio sola senza te, ma sento
  11Piacer di vagheggiar il mio bel viso.
Se quel piacer sei tu, non sei tormento,
  Non sei desir: onde sul chiaro fonte
  14Gioir doveva e non languir Narciso.


    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:465|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.