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421.

[A istanza d’una gentildonna.]


O santa, o pura immaculata Fede,
  O di pace, d’amor verace pegno,
  Perché ti scaccia con esiglio indegno
  4Quel crudo amante ch’il mio ben possiede?
Crudel, ch’in quello albergo e in quella sede
  Onde in bando tu vai ripon lo sdegno:
  Ah, mente ingrata ed incostante ingegno
  8Piú d’onda o d’aura che lo move e fiede!
Ma tu dove ricovri? e ’n gentil core
  Qual nido fai piú fermo, o qual ricetto
  11Trovi nel mondo fra l’umane voglie?
Se nessun luogo in terra oggi t’accoglie
  Fuor che quest’alma e questo fido petto,
  14Non disdegnar ch’almeno in lui s’adore.


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