< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 461 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:469|3|0]]

426.

3.


Quando la fe’ perdesti,
  Dove restaro e come
  L’altre virtú di che sembravi adorno?
  Dove il tuo chiaro nome
  5E l’altre cose belle?
  Parve quasi sparito il sole al giorno,
  A la notte le stelle.
  Cavalier senza fede, e tu no ’l credi,
  Che l’error non conosci e lei non vedi.


427.

Per un signore che amava una donna brutta.


Udite affetto nuovo:
  Or chi fia mai che ’l creda,
  Ch’ami io donna ch’è brutta e me n’avveda?
Egli è pur vero e provo
  5(O d’amor meraviglie alte e secrete!)
  Che debil filo ordir può salda rete,
  E rintuzzato strale
  Far piaga aspra e mortale,


[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:469|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.