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Non sei percossa tu, ma sol ferita
  È questa dura terra anzi ’l mio cuore,
  Perché sei pietra o scoglio, ond’ha timore
  8La navicella di mia stanca vita. —
Cosí parlava; e gli amorosi rai
  Vedea turbati e ’l bel sembiante umano
  11Ché ben m’accorsi che parlando errai;
E or vo membrando se cader lontano
  Lampo notturno o sole unqua mirai
  14Che risorga piú bel da l’oceano.


432.

[Ad istanza d’un cavaliere.]


Mentre nel puro argento
  Di questa errante obliqua,
  Ch’è dei nostri maggiori insegna antiqua,
  Hai tu lo sguardo intento
  5E fisso anch’io vi miro,
  Tu di me pensi ed io di te sospiro:
  Ch’a te forse sovviene
  Come armato in arringo
  O lo scudo o ’l cimier m’adorno e pingo;
  10Ed io ne le serene
  Luci veggio di lei
  Come tu vaga e come bella sei.


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