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Ch’io scorgo in riva al Po Letizia e Pace
  30Scherzar con Imeneo, che ’n dolce suono
  Chiama la turba a’ suoi diletti intesa.
  Liete danze vegg’io, che per me sono
  Funebri pompe, ed una istessa face
  Ne l’altrui nozze e nel mio rogo accesa;
  35E, come Aurora in oriente ascesa,
  Donna apparir, che vergognosa in atto
  I rai de’ suoi begli occhi a sé raccoglia,
  E ch’altri un bacio toglia
  Pegno gentil del suo bel viso intatto,
  40E i primi fior ne coglia,
  Que’ che già cinti d’amorose spine
  Crebber vermigli infra le molli brine.
Tu ch’a que’ fiori, Amor, d’intorno voli
  Qual ape industre e ’n lor ti pasci e cibi
  45E ne sei cosí vago e cosí parco,
  Deh, come puoi soffrir ch’altri delibi
  Umor sí dolce e ’l caro mèl t’involi?
  Non hai tu da ferir saette ed arco?
  Ben fosti pronto in saettarmi al varco


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