< Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

— 51 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:59|3|0]]

34.

Appressandosi alla sua donna dice a’ suoi pensieri ed a’ suoi affanni

che si partano da lui.


Fuggite, egre mie cure, aspri martiri,
  Sotto il cui peso giacque oppresso il core,
  Ché per albergo or mi destina Amore
  4Di nova speme e di più bei desiri.
Sapete pur che, quando avvien ch’io miri
  Gli occhi infiammati di celeste ardore,
  Non sostenete voi l’alto splendore
  8Né ’l fiammeggiar di que’ cortesi giri,
Quale stormo d’augei notturno e fosco
  Battendo l’ali innanzi al dí che torna
  11A rischiarar questa terrena chiostra.


[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tasso - Rime d'amore.djvu{{padleft:59|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.