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55.

Prega Amore che non voglia percuotere il delicato petto de la sua donna

d’egual ferita, ma di dolcissima piaga amorosa.


Se la saetta, Amor, ch’al lato manco
  M’impiaga in guisa ch’io languisco a morte,
  Fosse dolce cosí com’ella è forte,
  4Direi — Pungi, signor, il molle fianco:
Ché di pregare e di seguir m’ha stanco
  Mentre fugge costei per vie distorte! —
  Ma temo, oimé, che per malvagia sorte
  8Ella non pèra, or ch’io son frale e manco.
Deh! goda, prego, al dilettoso male,
  E tinta in soavissima dolcezza
  11Sia la ferita e quel dorato strale.
A me quanto è di grave e di mortale:
  Dà mille gioie a lei; se pur disprezza
  14Gioir l’alma gentil di piaga eguale.


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