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22 una partita a scacchi

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Teatro in versi (Giacosa) I.djvu{{padleft:30|3|0]];Iolanda:

Voglio essere io sola ad amarvi.
Renato
Perchè?
Ne’ tuoi figli, Iolanda, non amerei che te.
Tu sei già troppo vecchia; tu sei seria e pensosa,
Tu rifletti al da farsi, una gran brutta cosa!
Ti sorprendo talvolta cogli occhi al cielo intenti,
Tu non pensi a tuo padre, figliuola, in quei momenti.
Insomma, tu sei donna; io, vecchio paladino,
Anche quando ti abbraccio mi curvo ad un inchino;
E poi, in questa valle maestosa ed oscura,
C’è troppa solitudine, e c’è troppa paura.
Tu non conosci i cieli aperti della piana,
Nè i rasati orizzonti dalla curva lontana.
V’han paesi, ove i fiori ridono sempre ai miti
Zefiri. I miei castelli sono tetri e romiti!
La vastità del cielo allo sguardo è contesa,
Questa brutta montagna più che gli anni ci pesa;
Qui s’invecchia anzi tempo, se il soave liquore
Degli affetti non mesci nella coppa d’amore.
Io son mortale, o figlia, via provvedi a te stessa.
Iolanda
(sorridendo)
Sì, fonderò un convento per farmene badessa.
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