< Pagina:Teatro in versi (Giacosa) I.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
32 | partita a scacchi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Teatro in versi (Giacosa) I.djvu{{padleft:40|3|0]]:Il mio paggio mi guarda, poi mi s’accosta, in atto
- Di chi voglia ricevere qualcosa di soppiatto,
- Indi a furia di spronate, lancia il cavallo a volo.
- Subito alle calcagna gli si muove uno stuolo
- Di cinque masnadieri; e a noi priva di gloria,
- Ma sicura ed agevole rimase la vittoria.
- Iolanda
- Fu raggiunto dai cinque?
- Oliviero
- Poco tratto di via
- Percorso egli si volse, e al branco che venia,
- Sorridendo con volto nobilmente sdegnoso,
- Volse dell’armi audaci lo slancio impetuoso.
- Era solo, piantato come un Centauro antico,
- Sul dorso flessuoso del corsiero. Il nemico
- Gli facea ressa intorno urlando a tutta possa.
- Ei pronto alla parata, tremendo alla percossa,
- Tenea con lenti giri quanto è larga la strada.
- Già nei cozzi continui aveva rotta la spada,
- Quando sbrigati i quattro che ci stavano di fronte
- Noi giungemmo ed i ladri preser la via del monte
- Lasciando di tre morti le spoglie il sul terreno.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.