< Pagina:Tebaldo e Isolina.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
14

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tebaldo e Isolina.djvu{{padleft:16|3|0]]

S’opponga al tradimento,

Si spieghi nel periglio
Con intrepido cor, fermo consiglio.par. collo Sc.

SCENA V.

Esterno del Castello d’Altemburgo che maestoso, e di Gotica Architettura s’offre nel prospetto: magnifici edifizj s’alzano al disopra delle mura.

Uno steccato a torneo nel mezzo a cui le insegne de’ varj Cavalieri si veggono appese. Palco pe’ Giudici del campo; altro per Ermanno, Isolina, Geraldo, e Clemenza: sopra altri palchi Cavalieri spettatori, e Dame: Soldati sulle mura del Castello; Araldi, Maestri del campo, Guardie, Scudieri, Popolo.

Il torneo è terminato: Il Cavaliere vincitore sta nel mezzo a visiera calata, colla spada alzata, e col piede sul petto del vinto avversario: I Cavalieri già vinti in un angolo. I Maestri del campo additano il vincitore: Gli Araldi lo proclamano: I Cavalieri accorsi e il popolo lo acclamano, festeggiando col seguente.

Coro Di tanti prodi al vincitore

     Si cantin lodi, si renda onore
     L’eroe si celebri di nostra età.
     L’alto splendore di sua vittoria,
     Tanto valore, sì bella gloria
     L’ombra de’ secoli non coprirà.

Ermanno scende, s’accosta al Cavaliere vincitore che fisso tiene lo sguardo in Isolina: questa mostra la più viva agitazione; Tutti stanno rivolti al vincitore.
Erm. Or tu, sopra ogni lode
    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.