Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
15 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tebaldo e Isolina.djvu{{padleft:17|3|0]]
A me la destra vincitrice, stringi
Questa che allori un dì già colse, e vieni
A ricevere il premio ben dovuto
Al tuo raro valore.
Cav. (Ah! frenati, o mio core)
Isol. (Oh quale in petto
Palpito a quell’aspetto!)
Erm. L’eroe corona or tu, Isolina present. ad Iso.
Cav. (Oh istante!)
Erm. Palesa il nome tuo scopri il sembiante:
Il Cavaliere alza la visiera, e con doppia marcata espressione ad Erm. e ad Isol.
Cav. A te ignoto non è... Sigerto...
si scopre Tebaldo sotto il nome di Sigerto.
Isol. lo riconosce, e con gioja (Oh Dio!)
Erm. Il mio liberator!....con trasporto
Isol. con tenerezza. (L’idolo mio?)
Teb. Sì: ravvisa quel guerriero
Cui propizia fu la sorte,
Che a’ nemici, ed alla morte
Involarti un dì potè.
Tu che amico al sen mi stringi..ad Erm.
Tu che premj il valor mio...ad Is.
Più bel vanto non desìo,
Né più tenera mercè.
I Cavalieri, e il Popolo circondando Tebaldo si abbandonano ai trasporti di gioja.
Coro A Sigerto trionfo s’appresti,
Che la patria sul campo difese:
Ed al prode, che il padre si rese ad Is.
Tu la fronte corona d’allor.
Due Cavalieri recano una spada, la corona d’al-