Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
29 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tebaldo e Isolina.djvu{{padleft:31|3|0]]
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Sala.
Cavalieri, Congiunti, in varj gruppi, poi
Ermanno, Geroldo, Clemenza
Geme oppressa nel dolore:
Concentrato il genitore
Cura acerba chiude in petto.
La tristezza è in ogni aspetto
Il sospetto in ogni cor.
Erm. Ah! fremendo ancor rammento
Quella voce, quell’accento;
Ei richiama al mio pensiero
Triste immagini d’orror.
Cle. Quell’incognito guerriero
Mal celava il suo furor.
Ger. Avvampare a quell’aspetto
D’ira il cor sentìa nel petto,
La baldanza dell’altero
Si dovea punire allor.
Tutti a parti E il terribile mistero
In cui fiero s’avvolgeva?
Minacciava: s’ascondeva
Forse in esso un traditor, poi con forza
Ma paventi: seco tremi
Chi lo segue a’ rei disegni,
Debellar saprà gl’indegni
Questo brando, il mio valor.
Ger. Astringer un tuo cenno allor dovea
Quell’audace a scoprir. ad Erm.