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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tebaldo e Isolina.djvu{{padleft:32|3|0]]
La fè di Cavaliere, e di Sigerto
Il congiunto o l’amico:
Cle. E di Sigerto
Il congiunto o l’amico, a che celarsi,
E minacciar?
Ger. V’è pure chi sospetta
Di Sigerto.
Erm. con calore E l’offende. Traditore
Il mio liberatore! - Io non gli rendo
Mercede così ingrata. D’ogni intorno
Però ognora si vegli: Al nuovo giorno
La schiera tu raggiungi. a Ger.
Ger. E se vi fia
Chi ancor la selva infesti o ne cimenti,
Si disperda, s’annienti. part.
SCENA II.
Isolina avanza lentamente pensosa, poi Clem.
De’ miei dolci pensier tenero oggetto,
Mio solo e primo affetto,
Qual astro animator tu comparisti,
E Isolina fu lieta. - Tu partisti,
E d’Isolina il core
Tristo torna a languir nel suo dolore.
Ah dove sei, mio bene? - e chi sà quando
A me ritornerai! agitata
Chi sà! forse... più mai! Cielo! - qual fiero
Orribile pensiero! si concentra
Cle. con foglio Questo foglio presentandolo
Lo Scudier di Sigerto a te recava.
Is. Un foglio di Sigerto! - Ah! porgi. Ei dunque