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SCENA X.

Coro de’ Cavalieri

Vittoria vittoria, - Ma canti di gloria

Uniscali feroci - Le grida, le voci,
Vendetta, e furor.
Il fier Boemondo - S’insegua, non fugga
Si sveni, si strugga - Vendetta furor. par.


SCENA XI.

Notte

Piazza avanti il palazzo d’Altemburgo, i di cui appartamenti si veggono in parte illuminati. Gotici fabbricati all’intorno: — Magnifico Tempio lateralmente. Guardie sotto il portico del Palazzo.

Tebaldo avanza concentrato

Notte tremenda, orribil notte! oh! fossi

      Tu l’estrema per me! — Di morte in seno
      Avrebber fine i miei tormenti almeno:
      Cessò il tumulto: avversa ognor la sorte
      I disegni tradì del genitore:
      I suoi fuggiro... e in mezzo a tanto orrore
      Di lui che avvenne mai?
      Invano io ne cercai — Forse!... si trovi,
      Si salvi, si divida il suo destino,
      E poi... senza Isolina!...
      Morir... deliberato s’avvia — odesi dal
palazzo preludio d’arpa
     Ciel! — qual contento;
si ferma lo ascolta e con tenerezza
Lo conosco: lo sento nel mio core...
E’ la man d’Isolina, è il suon d’amore...

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