< Pagina:Tempesta.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

90 la tempesta

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tempesta.djvu{{padleft:106|3|0]]


  Miranda.
  Miranda.
O padre mio, dicendolo, ai comandi
vostri ho disobbedito ora.

  Ferdinando.
  O ammirata
Miranda, o vetta d’ammirazione
degna di quanto è più caro nel mondo!
A molte dame il mio sguardo migliore
ho rivolto e ben spesso l’armonia
di lor parole ha reso schiavo il mio
udito troppo pronto. Per diverse
virtù, diverse donne ho amato e mai
con anima sì piena, poichè sempre
qualche difetto in lor si combatteva
con le grazie più elette, rimanendo
vittorioso. Ma, per contro, voi,
oh voi, così perfetta e senza pari
siete l’eccelsa d’ogni creatura!
 
  Miranda.
Io non conosco alcuna del mio sesso
nè rammento alcun volto femminile
all’infuori del mio visto allo specchio.
E fra quelli che posso nominare
uomini, solo ho visto voi — l’amico
mio buono — e il caro padre. Come sono

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.