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114 la tempesta

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  Gonzalo.
Per quanto c’è di sacro al mondo, Sire
Perchè restate in tale abbattimento?

  Alonzo.
È atroce! è atroce! mi è sembrato udire
parlare i flutti e dirmi questo e i venti
cantar quest’altro e il tuono in suo profondo
e cupo rombo, pronunciando il nome
di Prospero, il peccato mio con quella
sua voce bassa proclamare. Dunque
è mio figlio sepolto entro la melma
del mare? Voglio ricercarlo in fondo
dove non giunse lo scandaglio e seco
io giacerò nel fango!
Exit.
  Sebastiano.
  Un solo demonio
alla volta e saprò batter le loro
schiere!

  Antonio.
  Ed io ti sarò secondo!
Exeunt.

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