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Atto quarto, Scena unica 119

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nella lussuria, non potranno ch’ io
dimentichi quel giorno in cui le nozze
dovranno celebrarsi, il giorno quando
mi sembrerà che i raggi alti dì Febo
si sieno sciolti e che la notte avvinta
sia di catene in basso.

  Prospero.

  Hai detto bene.
Siediti dunque e con lei parla: è tua.
Ariele, o gentil servo Ariele!
  Entra ARIELE invisibile.

  Ariele.

Che vuoi, potente mio signor? Son qui.

  Prospero.

Tu ed i compagni tuoi l'ultimo vostro
servigio avete ben compiuto: ed ora
in altra impresa simile vi debbo
impegnare. Conducì qui la banda
su cui ti detti signoria: ma cerca
di affrettarla: perchè d’innanzi agli occhi
di questa giovin coppia debbo alcune
vanità della mia arte mostrare.
Io l’ho promesso ed essi ora lo attendono
da me.

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