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128 la tempesta

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Ariele.


  Sono presente al tuo pensiero.
Quale è il piacere tuo?

Prospero.


  Spirto, bisogna
incontrar Calibano.

Ariele.


  O mio padrone,
quando condussi Cerere, pensavo
di parlartene, ma temetti allora
d’irritarti, facendolo.

Prospero.


  Ripeti:
dove lasciasti quei marrani?

Ariele.


  Dove
ti dissi, o mio signore. Erano tutti
infiammati dal gran bere e sì pieni
di coraggio che percuotevan l’aria
se soffiasse sul loro volto e il suolo
perchè baciava i loro piedi e sempre
fantasticando intorno al lor disegno.
Battuto allora ho il mio tamburo e come
indomiti puledri hanno drizzato

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