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Atto quarto, Scena unica 133

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Stefano.


  Lascia stare quella tunica, Trinculo: per la
mia mano, voglio quella tunica!

Trinculo.


  E la tua Grazia l'avrà.

Calibano.


L'idropisia possa affogar quel pazzo!
Cosa intendete fare, a divertirvi
con simile bagaglio? Andiamo prima
a compiere il delitto. Se si sveglia
dai piedi al capo coprirà la nostra
pelle di lividure e in bello stato
ci ridurrà!

Stefano.


  Sta zitto, Mostro. Signora corda, non è quella
la mia tunica? Ora ecco la tunica sotto la corda.
Tunica, siete capace di perdere il pelo e dive-
nire una tunica calva.

Trinculo.


  Fate pure: non dispiaccia a Vostra Grazia,
noi rubiamo alla corda e al palo!

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