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Atto primo, Scena seconda 27

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  Ariele.
Grazie, o signore.

  Prospero.
  Se tu gemi ancora
io squarcerò una rovere e sì dentro
ti chiuderò nel suo nodoso ventre
che resterai ben dodici anni a urlare.

  Ariele.
Perdonami, o signore, ai tuoi comandi
obbedirò di buona grazia e tutto
farò da buono spirito.

  Prospero.
  Sta bene
e fra tre giorni ti libererò.

  Ariele.
Ecco di nuovo il mio nobil padrone!
Che debbo fare? Dimmelo, che debbo
fare?

  Prospero.
  Va’ con l’aspetto di una ninfa
del mare a tutti gli occhi occulto e solo
visibile alla tua vista e alla mia.

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