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32 la tempesta

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ti ho insegnato una cosa o l’altra. E quando
non sapevi, o selvaggio, disbrogliare
il tuo pensiero e mugolavi acute
strida sì come un bruto, a quelli oscuri
tuoi sentimenti ho dato una parola
che li rese palesi. Ma la tua
vile stirpe - quantunque tu imparassi -
aveva in se tali funesti germi
che non poteano i buoni sopportarne
il contatto. È così che giustamente
ti ho chiuso in questa roccia, meritata
assai più che una carcere.

  Calibano.
  Mi avete
insegnato a parlare e ne profitto
per maledire. Che la peste rossa
vi uccida per avermi appreso il vostro
linguaggio.

  Prospero.
  Mal seme di strega, via
di qua! La legna arrecaci e sii pronto,
se mi credi, che c’è nuovo lavoro.
Scuoti le spalle, o maligno? Se mostri
trascuratezza o mal voler nel fare
quel che ti ordinerò, tutto ti voglio
torcer con vecchi crampi, empirti l’ossa
di spasimi e ruggire in tal maniera

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