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Atto primo, Scena seconda 41

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  Miranda.
  Vi supplico, o mio padre!

  Prospero.
Via di qua, non appenderti alle mie
vesti.

  Miranda.
  Pietà, signore, io sarò il suo
ostaggio!

  Prospero.
  Basta! Ancora una parola
e mi cruccerò teco, per non dire
che ti odierò. Per simile impostore
guarda quale avvocato! Zitta! Credi
forse che non ci sieno altre figure
come questa, perchè non ne vedesti
all’infuori di Calibàno e della
sua? Folle bimba, al paragone d’altri
uomini, Calibàno egli è; son tutti
angeli al suo confronto.

  Miranda.
  Umili molto
son dunque i sentimenti miei: non cerco
di vederne migliori.

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