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74 la tempesta

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stridere e mi perseguono ed al fine
mi mordono; altre volte prendon forma
di porcospini che sul mio cammino
si arrotolano sì che le lor punte
mi feriscono i piedi, e spesso ancora
son circondato da serpenti, i quali
con la forcuta lingua sibilando
mi rendon pazzo. Ahimè, questo che viene
è uno dei suoi spiriti che certo
mi vorrà tormentar perchè son lento
a portare la legna. Vo’ cadere
disteso al suol, che forse non mi scorge.
Entra Trinculo.

  Trinculo.168-2
Non c’è nè un cespuglio nè un alberello qua‐
lunque per ripararsi dalle intemperie ed ecco
che si prepara una tempesta: la sento bron‐
tolare nel vento e c’è laggiù una nuvola nera
— quella grossa là — che sembra un vecchio
otre il quale sia per spandere il suo liquido.
Se tonasse, come ha già fatto, non saprei nè
meno dove nascondere il capo: quella nuvola
là non ci risparmierà certo l’acqua a secchie!
Cosa c’è, qui per terra? Un uomo o un pesce?
È morto o è vivo? È un pesce: per lo meno
puzza di pesce, un puzzo rancido di pesce pas‐
sato; una specie di baccalà che non dovrebbe
essere nè meno tanto fresco. Che pesce buffo!

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