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DANTE ALIGHIERI

49 iv

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N
EGLI occhi porta la mia donna Amore,

Per che si fa gentil ciò ch’ella mira:
  Ov’ella passa, ogni uom ver lei si gira,
  4E cui saluta fa tremar lo core.
  Sicchè, bassando il viso, tutto smuore,
  E d’ogni suo difetto allor sospira:
  Fugge dinanzi a lei superbia ed ira:
  8Aiutatemi, donne, a farle onore.
  Ogni dolcezza, ogni pensiero umile
  Nasce nel core a chi parlar la sente;
  11Ond’è beato chi prima la vide.
  Quel ch’ella par quand’un poco sorride,
  Non si può dicer, nè tener a mente,
  14Sì è nuovo miracolo gentile.


50 v

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I
O mi sentii svegliar dentro allo core

Un spirito amoroso che dormía,
  E poi vidi venir da lungi Amore
  4Allegro sì, che appena il conoscía;
  Dicendo: ‘ Or pensa pur di farmi onore ’;
  E ’n ciascuna parola sua ridía.
  E, poco stando meco il mio signore,
  8Guardando in quella parte, ond’ei venía,
  Io vidi monna Vanna e monna Bice
  Venire inverso il loco là ov’i’ era,
  11L’una appresso dell’altra meraviglia:
  E sì come la mente mi ridice,
  Amor mi disse: ‘ Questa è Primavera,
  14E quella ha nome Amor, sì mi somiglia. ’

102

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