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FRANCESCO PETRARCA

82 xvii

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L
I angeli eletti e l’anime beate

Cittadine del cielo, il primo giorno
  Che Madonna passò, le fûr intorno
  4Piene di meraviglia e di pietate.
  ‘ Che luce è questa e qual nova beltate? ’
  Dicean tra lor; ‘ perch’abito sì adorno
  Dal mondo errante a quest’alto soggiorno
  8Non salì mai in tutta questa etate.’
  Ella contenta aver cangiato albergo
  Si paragona pur co’ i più perfetti;
  11E parte ad or ad or si volge a tergo
  Mirando s’io la seguo, e par ch’aspetti:
  Ond’io voglie e pensier tutti al ciel ergo,
  14Perch’i’ l’odo pregar pur ch’i’ m’affretti.


83 xviii

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E’
MI par d’or in ora udire il messo

Che Madonna mi mande a sè chiamando,
  Così dentro e di for mi vo cangiando,
  4E sono in non molt’anni sì dimesso
  Ch’a pena riconosco omai me stesso!
  Tutto ’l viver usato ho messo in bando:
  Sarei contento di sapere il quando,
  8Ma pur devrebbe il tempo esser da presso.
  Oh felice quel dì che, del terreno
  Carcere uscendo, lasci rotta e sparta
  11Questa mia grave e frale e mortal gonna;
  E da sì folte tenebre mi parta,
  Volando tanto su nel bel sereno
  14Ch’i’ veggia il mio Signore e la mia donna!

1066 I 129

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